Con il nuovo decreto” sostegni bis” il governo intende mantenere il divieto di licenziamento, attualmente previsto per i comparti industriali e dell’edilizia, solamente per i lavoratori che dal 1 luglio chiederanno la cassa integrazione ordinaria e non per tutti gli altri. Il provvedimento va esclusivamente nella direzione di quanto richiesto da Confindustria che ottiene anche la piena gratuità della CIO. Il timore concreto che noi rappresentiamo al governo Draghi è che un numero molto elevato di lavoratori, ampiamente superiore ai 500.000, perderà il proprio lavoro. La ripresa del settore manufatturiero italiano non è tale da scongiurare questa possibilità, che possiamo affermare come reale e prevedibile. Unitamente ad altre sigle sindacali chiediamo al governo di rivedere immediatamente le sue stime in modo che si possa prorogare al 31 ottobre prossimo il divieto dei licenziamenti, che ha rappresentato un alto grado di civiltà sociale e del lavoro di tutta la nazione in un periodo di difficoltà grave e che non è ancora superato. Le realtà dei territori sono molto diversificate e non omogenee e non si può affidare la sorte della vita dei lavoratori ad un mero calcolo statistico che non tiene conto del tessuto produttivo dell’intero paese. Avere figli e figliastri non può essere la valutazione di un buon governo e non deve essere un discrimine tollerabile . Noi riteniamo sia profondamente ingiusto generare una frattura sociale che colpirà soprattutto nelle aree produttive meno forti e che sono ancora in attesa delle ricadute positive di questa debole ripresa del lavoro tutta da consolidarsi.
Latina, 18/06/2021
Il segretario Nazionale
F.A.I.L.C. – CONF.A.I.L.
Giovanni Chiarato