Gli ennesimi, intollerabili, incidenti sul lavoro che si sonoverificati nel nostro territorio e che scuotono emotivamente tutti noi, vista la grande popolarità di questi tre nostri conterranei, riporta alla mente ed alle coscienze che i temi sulla sicurezza personale e sul lavoro vanno affrontati e sviluppati in modo del tutto rinnovato.
Bisogna inquadrare la problematica seguendo una nuova prospettiva , in modo drastico  e avendo come riferimento il monito che il costo del superamento delle condizioni generate da pandemia , guerra ed esigenze ambientali non  debbono pagarli i lavoratori e le classi sociali più deboli.
Ed io credo che quella che abbiamo indicato e che è in corso di valutazione presso il Senato della Repubblica Italiana sia la strada da percorrere.
Non possiamo continuare a piangere morti e feriti come se fosse una guerra mentre si tratta di lavoro, l’attività che rende dignità all’esistenza umana e che è uno dei tre capisaldi  sui quali si fonda la nostra costituzione.
La materia e l’apprendimento dei temi sulla sicurezza deve essere patrimonio che viene acquisito nelle scuole del nostro stato , patrimonio disponibile ed a accessibile a tutti  gli studenti, studentesse della nazione italiana.
Non basta affidarsi a dei corsi di formazione, ci vuole una consapevolezza maggiore, una padronanza che si può ottenere solo con lo studio per la tutela e garanzia della persona, in qualunque tipo di azione e ruolo essa si trovi o si possa trovare.
Il nostro suggerimento è stato accolto ed è iniziato un percorso che però deve coinvolgere  tutti gli stakeholders  non solo del settore lavoro, ma di ogni formazione riservata a studenti e lavoratori.
Resta forte e commossa la nostra partecipazione al cordoglio verso le famiglie di queste tre persone, decedute mentre svolgevano quello che rende libero e degno  ogni uomo, ogni donna e che non deve più rappresentare un rischio ed una minaccia per la loro stessa vita.

Gianni Chiarato
Segretario Nazionale Failc-Confail