Il Segretario Nazionale della F.a.i.l.c. Conf.a.i.l., Giovanni Chiarato, esprime la massima solidarietà e vicinanza alle famiglie dei lavoratori deceduti, dei dispersi nonché agli infortunati che lottano per la vita a seguito dell’esplosione avvenuta  il 09/04/2024 nella centrale idroelettrica in Emilia Romagna  per quello che ancora oggi viene chiamato “incidente sul lavoro”. Siamo seriamente preoccupati per quanto sta succedendo nel nostro paese  per questa piaga che non viene affrontata a dovere da chi questo dovere lo ha e non lo rispetta.
Siamo raggiungendo ancora una volta il triste primato dei mille decessi all’anno, superando di gran lunga ogni limite accettabile sia moralmente che nelle crude statistiche di  tolleranza. Noi come sindacato autonomo abbiamo dato il nostro contributo presso il senato della repubblica indicando percorsi formativi da diffondere per far acquisire consapevolezza attiva ad ogni persona abile a qualsiasi lavoro. Ma i governi debbono fare di più e bisogna inquadrare di più le aziende come responsabili in modo coattivo negli obiettivi di sicurezza e di misure  a tutela di chi opera in qualsiasi lavoro. Non solamente rispettando gli obblighi alla formazione dei propri dipendenti in materia di sicurezza in generale e nelle procedure specifiche. Ma classificandole come virtuose o meno rispetto a questo orribile crimine. Perché tale deve essere considerato dalle leggi la morte di un lavoratore, di una lavoratrice : un crimine e non una fatalità. Le statistiche sono impietose: a fronte di percentuali che sembrano indicare leggeri decrementi in realtà si tratta di uomini e donne che finiscono la propria vita stritolati, arsi, soffocati, corpi ridotti spesso in condizioni tali da non poter essere mostrati nemmeno ai loro cari nel momento  dell’ultimo saluto. Chiediamo con forza al governo in carica ed alle istituzioni preposte  che ci sia una netta inversione di tendenza rispetto ai temi che abbiamo indicato e confermiamo ogni disponibilità a collaborare con tutto l’impegno che possiamo assumere.